Abstract
Spesso gli operatori, nella relazione con l’utente, devono fronteggiare un’importante componente emotiva non solo rispetto ai sentimenti di rabbia, frustrazione, delusione o tristezza che possono provare i loro interlocutori, ma anche rispetto a ciò che questa relazione scatena nell’operatore stesso. Non sempre, però, la parte «emotiva» del lavoro dell’operatore sociale trova spazio per esprimersi e per diventare oggetto di riflessione, soprattutto in un contesto in cui i servizi sembrano focalizzarsi sul proceduralismo. In tali circostanze emerge la rilevanza dell’intelligenza emotiva, vale a dire la capacità dell’individuo di riflettere sulle proprie emozioni, saperle gestire e comprendere quelle altrui. L’articolo analizza la connessione tra questo concetto e il lavoro sociale, proponendo interessanti collegamenti con i principi fondamentali delle professioni sociali e con ciò che gli utenti desiderano trarre dalla relazione con i propri operatori.
Translated title of the contribution | L’intelligenza emotiva nel lavoro sociale. Quando gli operatori sanno usare le emozioni |
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Original language | Italian |
Journal | Lavoro Sociale |
Volume | 12 |
Issue number | 3 |
Publication status | Published - 2013 |